Buche a Roma e Worldbuilding

Buca_1Ammetto che, dopo aver scritto il titolo del post, mi sono sentito un po’ come uno di quei personaggi improbabili degli spot/sketch di Lillo&Greg, quelli che alla fine ti vendono una rivista tipo “Aristotele e Real Madrid” o “Cozze e Risorgimento Italiano”… Però giuro che tutto ha un senso. Almeno nella mia testa.

Dunque, come forse ormai saprete, io vivo a Roma. Se non lo sapevate, ora lo sapete.
E, sempre come forse ormai saprete, a Roma in questo periodo ci sono le buche. Se non lo sapevate, forse non leggete i giornali, né guardate la tv e probabilmente non avete neppure internet. Quindi forse non mi state leggendo…
Ok, a parte scherzi, dicevamo: Roma, buche.

Inizio dicendovi subito che non si tratta di un post polemico nei confronti della Giunta o cose simili, anche se la mia avversione a una certa parte politica potrebbe essere evidente per chi mi legge da tempo, del resto non ne faccio mistero. Tuttavia, non è questo il caso.
Il fatto è che queste buche sono tantissime, sono ovunque, non risparmiano periferie e quartieri del centro, stradine a senso unico o Grande Raccordo Anulare e strade statali a più carreggiate.
Ce ne sono di piccole e “diffuse”, di grandi e profonde, di quelle che invadono tutta la carreggiata e che quindi sono una condanna per chiunque ci passi: lì ci molli la gomma o il cerchione se sei fortunato, direttamente il semiasse se ti va male. Poi ci sono quelle davvero inquietanti, che magari si aprono durante la notte (o comunque quando fortunatamente non c’è nessuno pronto a caderci dentro) e rivelano intere porzioni di un’altra Roma, sotterranea, nascosta.

Ecco, qualche giorno fa stavo facendo lo slalom tra le buche e mi sono trovato a pensare che, se dovessi ambientare una mia storia a Roma, in una situazione post-apocalittica o simile, dovrei decisamente tenere conto della questione “stradale”. Voglio dire, è bastata qualche settimana di pioggia (neanche troppo intensa) per ridurre le strade di Roma come uno scolapasta, figuriamoci un evento catastrofico o l’incuria di mesi, o peggio anni! Quindi, per esempio, niente corse fra auto sportive alla massima velocità, né inseguimenti a bordo di un’utilitaria. E se ci fossero gli zombi? Cadrebbero a ogni piè sospinto, probabilmente.

Non so se si capisce, dalla direzione che vorrei far prendere al post, ma in questo periodo sto frequentando Il Corso di Worldbuilding di Strategie Evolutive(*1). Si tratta di un corso tenuto dall’ottimo Davide Mana, che oltre a essere uno scrittore che amo molto (sia di narrativa che di saggistica) si sta rivelando un ottimo insegnante. Una delle cose che ho imparato è che il “mondo” che creiamo, inteso come ambiente in cui si muovono e agiscono i nostri personaggi e si sviluppa la nostra storia, ne determina moltissimo la “forma”, dei personaggi e della storia, al punto da modificarne persino la sostanza, certe volte.
Voglio dire, se il mio personaggio principale per vivere fa il venditore di ghiaccio di certo non posso ambientare la mia storia nel gelido Regno del Nord dove nevica 365 giorni l’anno. O, forse, ambientarla lì creerebbe proprio il conflitto ideale per dare l’avvio alla mia storia…(*2) Comunque, ci siamo capiti: il “mondo” e la “storia” si influenzano a vicenda e non potrebbe essere altrimenti.

Buca_cocco
Ecco, quindi, che aggirarmi per la mia città martoriata dalle buche, rischiando continuamente di spaccare il semiasse, e più in generale vivere la mia città in queste condizioni mi ha portato a intrecciare il pensiero con le lezioni del corso di worldbuilding.
Per ora, questo intreccio ha partorito ciò che segue:

  1. Dopo un periodo (anche breve) di incuria, magari seguito o preceduto da forti piogge, nevicate o eventi sismici anche di bassa intensità, le strade di Roma sarebbero devastate. Questo significa che gli unici veicoli in grado di spostarsi per strada con una certa semplicità sarebbero grossi SUV e fuoristrada. Sarebbe quindi completamente inutile, per dire, rubare una macchina dall’assetto sportivo. Forse un motociclista abile sarebbe in grado di spostarsi con una moto da cross, mentre andare in giro a velocità elevate su una due-ruote sportiva sarebbe molto simile a un suicidio.
  2. Da qualche giorno, si sente parlare in giro di lobby dei gommisti. Per quanto sembri una cosa del tutto assurda, è innegabile che, dato l’elevato volume di affari degli ultimi tempi, gommisti e autofficine di Roma hanno fatto registrare un sensibile aumento dei prezzi. Per non parlare del fatto che è attualmente in corso un’indagine che coinvolge società di soccorso stradale privato che, pare, abbiano avuto la spiacevole idea di seminare in giro pezzi del manto stradale dissestato per causare incidenti (meglio se di notte) e farsi trovare provvidenzialmente nei dintorni per intervenire. Come sarebbe, questa situazione, se fosse portata alle estreme conseguenze? Furti dai gommisti? La nascita di una specie di “corporazione”?
  3. Se il punto 2 vi sembra assurdo, sentite questa: pochi giorni fa il Sindaco di Roma ha proposto di dare un nome alle buche più grandi e pericolose. Per monitorarle(*3). Naturalmente molti romani l’hanno fatta a pezzi, cominciando a postare in giro foto di crateri con nomi tipo “Cesarone”, “Romoletto” e altre amenità. Di nuovo, portiamo la cosa alle estreme conseguenze: in un ipotetico futuro potrebbero esserci intere zone di Roma che prendono il nome dal cratere più grosso… E qui ci colleghiamo direttamente con il punto 4.
  4. Come probabilmente tutti sapete, sotto di noi, a Roma, ci sono un sacco di cose. Di quelle che si possono trovare scavando. Per dire, nel 2015 dei signori che cercavano di riparare una tubatura del gas si sono ritrovati a contemplare la parete di una stanza affrescata probabilmente risalente ai tempi di Caligola. E così non ci si sorprende neanche troppo quando uno dei crateri apertisi nel manto stradale rivela, sotto la superficie, gallerie e tracce di opus reticolatum. Adesso, nel pieno delle riparazioni e degli scavi per la Metro C(*4), certi ritrovamenti vengono considerati più fastidi che altro… Ma in una situazione di abbandono? Interi pezzi di manto stradale che collassano, prima soltanto buche, ora accessi diretti a una Roma sotterranea fatta di cunicoli, cantine affrescate, sale sotterranee… E quegli accessi, naturalmente, continuerebbero ad avere i nomi che avevano quando erano “solo” buche! Una cosa tipo:

Buca_sotto“Dobbiamo trovare un posto dove nasconderci, e in fretta!”
“Traquillo. Conosco uno…”
“Uno chi?”
“Un amico. Ci aiuterà a lasciare la città.”
“Bene. E dove lo incontriamo?”
“Dobbiamo scendere sotto. Vieni, per di qua, scenderemo dalla Romoletto, all’Aventino.”
“Sei impazzito? Quel pezzo è un casino di cunicoli e gallerie, ci perderemo! Meglio scendere dalla Nannarella, quella che si ricollega ai vecchi scavi della Metro.”
“Come ti pare, ma muoviamoci.”

Ecco, pensieri del genere. Magari non tutte le buche vengono per nuocere… Intanto, mentre non sto ancora lanciando anatemi perché ho sfasciato il semiasse, io mi trastullo in pensieri creativi sollecitato dal corso di worldbuilding.
E chissà che uno dei punti sopra non diventi lo spunto per iniziare a scrivere una storiella!

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(*1) – No, purtroppo per voi è troppo tardi per iscriversi. Però il link ve lo lascio comunque, così scoprite cosa vi siete persi! https://strategieevolutive.wordpress.com/2018/01/22/aperte-le-iscrizioni-al-corso-di-worldbuilding/.

(*2) – Sì, lo so che è la trama di Frozen, al momento mi è venuto solo questo esempio!

(*3) – Il che, naturalmente, fa subito pensare: “Ma per quanto tempo pensano di tenerle aperte?” Mah….

(*4) – Forse per vedere davvero realizzata la Metro C mi converrebbe scrivere una storia ambientata in un futuro utopico, piuttosto che distopico…

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